Non è facile dire dov’è nato il primo barber shop in assoluto. In fondo, tagliarsi la barba e sistemarsi i capelli sono esigenze antiche quanto la società: nella storia dell’uomo, ci sono sempre state persone che hanno offerto questi servizi a pagamento. Se però vuoi sapere dove sono nati i barber shop come li intendiamo oggi, la risposta è molto più semplice.
Il barber shop moderno è nato a Londra, nel secolo, ma ha conosciuto la sua epoca d’oro negli Stati Uniti, nel corso del XIX e XX secolo.
Il primo barbiere era egiziano
Le prime tracce della professione risalgono al 6000 a.C. e sono state rinvenute in Egitto. I barbieri dell’epoca erano individui di grande levatura sociale, più vicini a preti e medici che ai barbieri di oggi. Ciò valeva non solo in Egitto, ma anche nel resto del mondo.
Maya, aztechi e vichinghi usavano l’arte della rasatura per distinguere le diverse classi sociali. Greci e romani si ritrovavano per farsi sistemare barba e capelli e, perché no, anche per scambiarsi le ultime notizie. Insomma, durante tutta l’antichità, i barbieri vennero considerati tasselli fondamentali nella società.
Intorno all’anno 1000 d.C., i barbieri divennero una commistione tra medici e professionisti della bellezza. Come visto nell’articolo sulla storia del barber pole, uno dei loro compiti principali era praticare salassi e altre piccole operazioni chirurgiche. Andò avanti così fino al 1540, quando le gilde di medici e barbieri inglesi divennero tutt’uno e, soprattutto, strinsero una sorta di patto di non concorrenza.
Da allora in poi, i barbieri si sarebbero dovuti limitare a tagliare barba e capelli. O quasi.
I barber shop di Londra erano il centro della “movida”
Definire quando è nato il primo barber shop nel senso odierno del termine non è facile. Potrei basarmi sulla data che segnò la fine del “barbiere chirurgo”, anche se medici e barbieri facevano parte della stessa gilda. O forse potrei partire dal 1745, quando le due gilde si separarono e i barbieri diventarono qualcosa di completamente diverso rispetto ai medici.
Dove è nato il barber shop moderno, invece, è molto più semplice: Londra.
Tra il XVIII e il XIX secolo, i barber shop londinesi divennero un punto di riferimento per la working class e per la élite. Erano tra i pochi negozi che rimanevano aperti anche dopo l’ora di cena, il che li rendeva il punto di ritrovo perfetto per uomini di tutte le età. Le persone vi andavano per socializzare e per bere qualcosa, oltre che per farsi sistemare la barba. In un certo senso, assomigliavano molto ai nuovi barber cafè.
I barber shop londinesi di metà ‘800 hanno una storia affascinante, fatta di artisti della forbice e di incontri tra le diverse umanità della città. La vera apoteosi della professione fu però altrove, negli Stati Uniti.
Un nuovo barbershop per il Nuovo Mondo
I barbieri statunitensi di inizio XIX secolo erano ancora una commistione tra barbieri, medici di famiglia e dentisti. In quegli anni, c’erano più città di frontiera che medici: era impensabile che un paesino sperduto nell’entroterra avesse addirittura un medico tutto suo. Un barbiere bastava e avanzava.
Dopo la Guerra di Secessione, anche i barbieri statunitensi divennero più simili ai barbieri di oggi. La medicina era diventato un affare troppo complicato, che richiedeva studi lunghi e complessi. Dal canto suo, anche la cura dei capelli aveva raggiunto livelli di sofisticatezza che non esistevano in passato. Ogni giorno, comparivano nuovi prodotti per la cura della persona e nuove tecniche.
Non ci si poteva più improvvisare barbiere.
Fu così che nacquero le prime associazioni professionali.
Nel 1876, nacque la Atlanta Barbers Advancement Association di Alonzo Herndon. L’associazione promuoveva i barber shop come luogo di ritrovo per l’alta società, isole felici nelle quali la creme poteva rilassarsi e ottenere un servizio principesco. Fu solo la prima di una lunga serie.
Le associazioni che fiorirono tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX avevano due scopi:
- aumentare il prestigio della professione;
- creare nuovi standard e regolamentazioni.
Due obiettivi che fecero fare un enorme balzo qualitativo ai barber shop statunitensi e non.
Barber shop o centro di aggregazione? (O entrambi?)
I barber shop statunitensi di inizio ‘900 hanno creato lo standard che seguiamo tutt’oggi e, in un certo senso, hanno anche plasmato l’immaginario della categoria. Non tutto sanno, però, che sono stati anche un punto di riferimento per la comunità afroamericana.
Prima della guerra civile, i grandi proprietari terrieri si facevano fare la barba da uno o più schiavi neri. Una volta liberi, questi misero a frutto quanto imparato e aprirono i loro saloni, distruggendo la concorrenza. Nonostante la segregazione razziale, infatti, questi barber shop ebbero un enorme successo e attirarono una clientela in larghissima parte bianca.
Le cose cominciarono a cambiare tra fine ‘800 e inizio ‘900, quando entrò in gioco una nuova generazione di barbieri afroamericani. Questi cominciarono a rivolgersi ad avventori neri, offrendo loro un luogo di aggregazione oltre che un taglio di capelli. Divennero così qualcosa di molto simile ai barber shop di metà ‘700 inglesi, anche se più moderni e con un’impronta spesso politica.
Accanto ai barber shop afroamericani nacquero anche i barber shop italo-americani, ma questa è un’altra storia.
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